Tornerò, come gli angeli dall’occhio di belva, nel tuo letto,
ti sguscerò senza rumore accanto con le ombre della sera, o mia bruna!
E i miei baci ti saranno freddi come la luna
e le carezze come d’un serpente che striscia su una fossa.
Alla livida luce del mattino vedrai vuoto il mio posto che fino a sera resterà di gel.
Altrui con dolcezza, io col terrore voglio regnare sulla tua giovinezza e la tua vita!

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